Una targa per Massimo Collice
da “Il giornale di Niguarda”, novembre-dicembre 2010
Il 23 novembre a un anno dalla scomparsa Niguarda ha scoperto la targa in onore del neurochirurgo Massimo Collice. Nel suo “vestito dorato” il tributo alla memoria si trova lì, nella Neurochirurgia, il reparto che Massimo Collice aveva visto nascere sotto la guida del maestro Augusto Beduschi, per poi diventarne lui stesso primario dal 1987.
Il primo medico italiano a eseguire un intervento per aneurisma gigante in arresto cardiocircolatorio e il secondo a fare un intervento di by-pass cerebrale, uno dei migliori nel suo campo, i fatti e il curriculum lo ribadiscono così come le parole di chi ha condiviso tanti anni di esperienza lavorativa e gli ultimi momenti della sua intensa vita.
Il ringraziamento del Direttore Generale Pasquale Cannatelli “Un grazie perché anche negli ultimi giorni,
quando lo andavo a trovare, era ancora preoccupato e mi parlava di come si poteva meglio sviluppare e valorizzare l’attività del dipartimento di Neuroscienze di cui era il Direttore, dell’integrazione con gli altri dipartimenti aziendali per la creazione di un Centro di Neurooncologia: la sua ultima e-mail è del 21/11/2009 ore 11 e 43 con oggetto “Ridisegno Dipartimento di Neuroscienze” scritta col suo portatile dal suo letto in Neurorianimazione.
Rimarrà, inoltre, la sua capacità educativa e d’insegnamento per i tanti suoi allievi e il contributo che ha dato alla società scientifica che per alcuni anni ha diretto. Rimarrà, soprattutto, la riconoscenza dei pazienti da lui curati”.
Il ricordo della moglie Rosa Borgia Collice
“La vita professionale di Massimo si è dispiegata interamente a Niguarda: a Niguarda ha cominciato coi colleghi avendo come unica struttura di Re- parto una panchina nella astanteria del Pronto Soccorso; a Niguarda gli è stato consentito di trasformare un semplice reparto di Pronto Soc- corso in uno dei centri di eccellenza nel mondo soprattutto per la patologia vascolare cerebrale; a Niguarda ha lavorato fino al giorno avanti la sua morte lasciando all’Ospedale un progetto in cui l’intero Dipartimento di Neuroscienze veniva ridisegnato alla luce delle più recenti innovazioni scientifiche, innovazioni che inevitabilmente comportano cambiamenti anche nella condotta clinica.
Massimo è stato anche professore a contratto della Cattedra di Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano e Vice Presidente prima e Presidente poi della Società Italiana di Neurochirurgia, ma niente lo ha appassionato quanto quell’Ospedale che gli faceva percorrere una delle vie più deprimenti di Milano con un entusiasmo mai spento per ciò che avrebbe trovato alla fine del suo viaggio quotidiano”.
grazie da il figlio di una persona da lLUI SALVATA
ho avuto la fortuna e l onore di poterlo conoscere sono sempre i migliori che se ne vanno
Un grazie, che forse non ho avuto mai il coraggio di dirgli di persona, per tutto quello che ha fatto per me. Veramente tanto… con tanta pazienza…. impegno… affetto!
E’ stata una persona veramente speciale e importante, mi ha “RI-DATO” la vita, la voglia di vivere, di lottare per andare avanti!
GRAZIE… dal profondo del cuore!